Al fine di dare un contributo al dibattito in corso per la soluzione dei problemi emersi al centro storico di Monterotondo in rapporto alle turbe alla quiete ed i danni alla salute conseguenti alla malamovida, si riportano qui di seguito una serie di azioni già messe in atto da alcuni anni da parte dei cittadini e gli abitanti di zone afflitte da simili fenomeni presso altri Comuni.
1. Telefonare alla Polizia Locale (Vigili Urbani) al numero di pronto intervento e segnalare il disturbo alla quiete pubblica. Se è molto tardi e la Polizia Locale non risponde, rivolgersi al 112 o al 113 (Polizia o Carabinieri) che sono gli organi preposti e che sono di turno 24 ore su 24. Se le forze dell’ordine non inviano una pattuglia, richiamare. E’ molto più efficace che le telefonate siano effettuate da più di una persona.
2. Se il problema persiste, cercare di costituire una rete di persone che vivono lo stesso disturbo e che siano disposte a chiamare in orari notturni. Se la Polizia Locale riceve chiamate da persone diverse, è molto più probabile che intervenga.
3. Fare fotografie e filmati in modo da avere “prove” di quanto si sostiene. Non servono riprese molto lunghe.
4. Scrivere una mail indirizzata al Sindaco, al Comandante della Polizia Locale e all’Assessore alla Sicurezza del Comune e al protocollo raccontando il disagio e allegando foto e filmato e richiedendo l’intervento del Comune. Inviare la mail all’Ufficio Protocollo, (meglio se sono PEC) o portare fisicamente la copia cartacea è fondamentale per avere la registrazione di questo atto.
5. Iniziare a tenere un archivio di tutto ciò che si scrive o viene pubblicato dai giornali riguardante il problema.
6. Se il rumore causa qualche disturbo (palpitazioni, sbalzi di pressione, mal di testa, insonnia grave) documentate tutto con certificati medici e prescrizioni.
7. Contattare la nostra associazione in modo che da questo momento in poi, ogni richiesta al Comune venga presentata da un gruppo di persone e non da una sola.